Letizia Michielon – Biografia
Letizia Michielon
Pianista, filosofa della musica e compositrice veneziana, Letizia Michielon è un’artista poliedrica. Grazie alla sua
formazione neoumanistica, costruisce il proprio profilo creativo attraverso il
dialogo tra le diverse discipline, proponendosi di realizzare un percorso
estetico innovativo e in continua
espansione.
Da Eugenio Bagnoli, con cui si è diplomata appena sedicenne summa cum laude presso il Conservatorio «B. Marcello» di Venezia,
ha appreso la passione per la ricerca del suono, sintesi di un percorso
culturale ad ampio raggio, e una concezione dell’interpretazione quale sfida proiettata nel futuro, in grado
di incidere profondamente nell’avventura della conoscenza.
Dopo l’esordio a quattordici anni nella Wiener
Saal del Mozarteum di
Salisburgo, si è in seguito perfezionata con M. Tipo, K. Bogino,
A. Jasinski, P. Masi e M. Mika,
intraprendendo giovanissima una carriera concertistica che l’ha portata a
esibirsi in sale prestigiose (Mozarteum di
Salisburgo, Centro Schönberg di Vienna, Kunstuniversität di Graz, Casal del Metge
di Barcellona, Accademia Chopin di Varsavia, BKA Theater di Berlino, Mozart Hall
di Bratislava, Abravanel Hall di Salt
Lake City-Utah, Pollack Hall di Montreal, New York University, Teatro la
Fenice di Venezia, Fondazione “E.Vedova”,
Conservatorio “G. Verdi” di Milano, Teatro Olimpico di Vicenza, Teatro Comunale
di Ferrara, Teatro “G. Verdi” e Teatro Miela di
Trieste).
Nel 2024 debutterà in Giappone e Cina.
Da alcuni anni si sta dedicando all’approfondimento del pensiero beethoveniano, incidendo per Limen
l’integrale delle sonate e principali opere pianistiche in una produzione
discografica che intreccia l’aspetto esecutivo a quello della ricerca
scientifica volta all’approfondimento della Bildung
neoumanistica.
Un work in progress che ha dato vita al Progetto Beethoven 2020, in corso alla Scuola Grande di San Rocco,
nel quale l’artista sta proponendo l’integrale delle sonate e dei concerti per
pianoforte e orchestra di Beethoven con la Mitteleuropa Orchestra diretta da F.
Fanna.
Parallelamente, sempre con Limen, ha
avviato la registrazione dell’integrale chopiniana e l’incisione
delle opere di C. Debussy e M. Ravel.
L’esperienza interpretativa si intreccia saldamente a quella compositiva, poiché per Letizia, memore della concezione
estetica di Schlegel, Hegel
e Gadamer,
interpretare significa ri-creare e in qualche modo “ri-comporre” l’opera
che viene eseguita.
Dopo il diploma in Composizione, sotto la guida di R. Vaglini, ha ricevuto commissioni all’interno di
importanti festival internazionali, tra
cui Biennale Musica, Teatro La Fenice, Ex Novo Musica, BKA di Berlino, Trieste
Prima, Festival di Limoux, Washington Square Festival.
Il percorso compositivo ha aperto
ulteriori orizzonti verso la direzione d’orchestra, coltivata sotto la guida di
P. Bellugi, R. Rivolta e M. Summers,
e la musica elettronica, che ha studiato presso il Conservatorio di Venezia.
Spesso le sue opere traggono spunto da suggestioni figurative o da
letture filosofiche e poetiche.
La filosofia rappresenta infatti il suo terzo polo di interesse.
Dopo la laurea summa cum laude
conseguita a Ca’ Foscari,
con una tesi sugli scritti estetici di F. Schiller, ha conseguito il Ph.D.
in Scienze Pedagogiche e Didattiche presso l’Università di Padova discutendo
una tesi su J.W. von Goethe. Nel 2019 ha discusso il secondo Ph.D.
in Filosofia della Musica a Ca’ Foscari
con una tesi sul Beethoven di Adorno.
Collabora con il gruppo di ricerca guidato dal prof. Mario Gennari presso l’Università di Genova e fa parte del
comitato scientifico della collana Impromptus (EUT,
Trieste), comprendente saggi di estetica, musicologia e filosofia della musica.
Ha curato il volume Die Klage des Ideellen,
Il Lamento dell’ideale. Beethoven e la filosofia
hegeliana (EUT, 2018), presentato a Pordenone Legge; la monografia Il suono
messo a nudo. Contrappunti al Beethoven di Adorno
(EUT, 2020); e La mia musica è calligrafia. Suono e silenzio nel pensiero compositivo di Toshio Hosokawa (EUT, 2022).
Ha pubblicato per Cambridge Press, Il Melangolo, Il Poligrafo, EUT
e Mimesis.
Attualmente sta indagando il rapporto tra musica e neuroscienze, l’affascinante mondo del pensiero complesso e
dei performance studies.
Tematiche che affronta con i suoi studenti nei corsi Pianoforte
principale e Musica e Performance, discipline di cui è titolare presso il
Conservatorio «B. Marcello» di Venezia; all’interno della stessa istituzione è
stata inoltre Coordinatore del Dipartimento Tastiere e attualmente è referente
del Conservatorio nell’ambito della piattaforma universitaria Study in Venice (https://www.studyinvenice.it).
L’entusiasmo per l’attività didattica, ereditata dal M° Bagnoli, l’ha portata inizialmente a insegnare presso
l’Accademia di Belle Arti di Venezia. Ha tenuto successivamente master classes presso prestigiose istituzioni internazionali quali
MDW di Vienna, Conservatorio di Lugano, Accademia Chopin
di Varsavia, Conservatorio Reale di Madrid, Trinity Laban di Londra, Accademia di Novi Sad,
Accademia di Sarajevo, New York
University e McGill University di Montréal.
Cura inoltre per il Teatro Miela di
Trieste un Laboratorio di Musica e Performance.
Sue registrazioni e interviste sono state trasmesse dalla RAI,
Radio della Svizzera Italiana, Radio Televisione di Capodistria, Radio di Salt Lake City e NHK di Tokyo.